“A libro aperto e cuore spalancato!”, sono le parole che accompagnano il volo della Farfalla di Nati per Leggere Campania dal 2010, anno in cui il progetto regionale issa le vele e prende il vento! Dopo nove anni dal Primo Convegno nazionale Nati per Leggere - che ebbe luogo proprio a Napoli con la partecipazione di Perri Klass, fondatrice del programma statunitense Reach Out And Read a cui NpL si ispira - un piccolo gruppo di pediatri e di educatori iniziano a impegnarsi affinché i benefici della lettura condivisa in famiglia possano mettere radici a Napoli e in tutta la regione. Si parte dai pediatri ACP e dall’associazione Laboratorio Città Nuova, dal consultorio e dalla ludoteca comunale di Secondigliano, quartiere vulnerabile ai margini della città. Si semina al Cardarelli, il più grande ospedale del sud, e successivamente nella pediatria del San Paolo. Attorno a Napoli sono in prima linea i pediatri dell’area flegrea e della penisola sorrentina. Un lavoro di pressing sulle istituzioni comunali introduce Nati per Leggere nel progetto di Adozione Sociale promosso insieme all’ACP Campania: i libri entrano nelle case delle famiglie a rischio sociale attraverso le voci dei tutor opportunamente formati. Trascorrono così dieci anni di paziente e faticoso impegno: il gruppo è piccolo ma audace, non ha “casa” ma è sempre in giro per la Campania. E butta il cuore oltre l’ostacolo.
Poi nel 2010 la svolta. Con il primo corso per operatori e volontari NpL prende il via un percorso strutturato, che guarda alle evidenze scientifiche e alla ricerca metodologica ma anche agli aspetti organizzativi funzionali all’attivazione e alla sostenibilità delle reti locali. È così che il Programma inizia a consolidarsi e a diffondersi in Campania, assumendo da subito una compatta identità regionale. “Non abbiamo ancora raggiunto tutte le famiglie ma ci riusciremo perché da queste parti siamo... osti-Nati per Leggere!” affermano più di 200 volontari e operatori NpL della Campania. Sulla scia di quanto seminato anche da Pasquale Causa, pediatra partenopeo tra i fondatori di Nati per Leggere scomparso nel 2007 che tanto ha contribuito col suo pensiero lungimirante allo sviluppo del Programma, la traiettoria di NpL Campania è sempre stata quella del “diritto alle storie di tutte le bambine e tutti i bambini”, con un’attenzione particolare ai contesti più fragili e svantaggiati, al contrasto alle diseguaglianze e alla povertà educativa. Afferma Stefania Manetti, referente regionale ACP: “Proteggere la salute in tutte le sue molteplici accezioni per NpL Campania significa contribuire a porre le condizioni affinché anche un bambino che nasce in un contesto povero, non solo economicamente ma deprivato di risorse e strumenti educativi e culturali, possa avere eque opportunità di crescita e di sviluppo dei propri talenti”.
Nel 2012 nasce a Napoli il primo Punto Lettura del territorio nazionale, ospitato fino al 2016 al Pan Palazzo Arti Napoli e dal 2017 parte integrante dei servizi della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II. Un’esperienza di grande impatto sociale in una città - la terza più grande d’Italia - che non ha mai avuto una biblioteca di base per bambini, e dove le amministrazioni non hanno mai puntato sulle biblioteche. Il modello dei Punti Lettura si diffonde velocemente in tutta la Campania parallelamente allo sviluppo dei presidi locali. In alleanza con istituzioni e organismi del Terzo Settore, soprattutto nei territori poveri di servizi per l’infanzia e privi di biblioteche, nascono spazi generativi che creano occasioni di incontro e di relazione attraverso i libri e le storie, promuovono le buone pratiche sullo sviluppo e sostengono le competenze dei genitori. I referenti d’Area e Locali concordano nel dire che “Il clima emotivo che si vive nei Punti Lettura è una meravigliosa alchimia di storie, abbracci, sentimenti, parole nuove... In questi luoghi di relazione i legami di prossimità tornano a vivere producendo effetti che vanno molto oltre i benefici della lettura, le generazioni si intrecciano (spesso sono i nonni a partecipare insieme ai bambini), le persone tornano a parlarsi guardandosi negli occhi e silenziando il cellulare. Attraverso la lettura condivisa adulti e bambini scoprono un nuovo linguaggio, un nuovo modo di volersi bene”. E ancora: “Negli anni registriamo una partecipazione sempre maggiore da parte delle comunità locali. Il passaparola tra le famiglie funziona, aumenta il senso di appartenenza e il desiderio di contribuire a far crescere e a rendere sempre più belli e ricchi di storie i Punti Lettura, col contributo di tutti”.
Ogni anno nuovi territori delle cinque province della regione si aggiungono alla rete NpL Campania: comuni, istituzioni sanitarie, organizzazioni del Terzo Settore, librerie, scuole dell’infanzia. Con queste ultime NpL Campania perfeziona modalità di cooperazione per fare ponte con le famiglie. In particolare le scuole sono coinvolte - attraverso le giurie di bambini, genitori e insegnanti - nel Premio Nazionale Nati per Leggere, sezione “Crescere con i libri”, a cui la Campania partecipa come rete regionale dal 2015. L’imponente impegno dei volontari della Campania col Premio Nazionale ha un doppio obiettivo: sensibilizzare nuove famiglie e promuovere i principi della partecipazione attiva e della cittadinanza già dalla prima infanzia, attraverso linguaggi e strumenti adeguati ai bambini. Si aggiunge un nuovo significato all’azione potente veicolata dalle storie attraverso la lettura condivisa, che va nella direzione dell’affermazione dei diritti dei più piccoli: io posso scegliere, posso dire sì o no, posso esprimere liberamente il mio pensiero, quello che io penso conta.
E proseguiamo il viaggio...
La rete NpL Campania cresce, il modello organizzativo si perfeziona attraverso l’accorpamento dei territori per Aree. I libri - sempre troppo pochi! - viaggiano tra i presidi per offrire ai bambini storie nuove a ogni incontro. Con i corsi di formazione si amplia il gruppo regionale dei volontari, insieme si cercano nuove strategie per coinvolgere a diversi livelli operatori socio-sanitari e culturali, educatori, le università. Si sviluppano interventi cooperativi con altre organizzazioni, che esprimono una modalità di tessitura delle esperienze educative orientata all’empowerment dei singoli e delle comunità. Si forma il primo gruppo di “mamme antenna nateperleggere”, esperimento di fertilizzazione dei territori attraverso le mamme che desiderano diffondere il messaggio di Nati per Leggere ma non possono assumere un impegno come volontarie. Nello sviluppo del progetto regionale il segmento bibliotecario è quello che incontra maggiori ostacoli: la Campania non ha mai investito sulle politiche bibliotecarie, e la contrazione di risorse dei comuni nel tempo ha determinato la chiusura di molti di questi irrinunciabili presidi di democrazia. “Eppure non è mancato da parte di NpL Campania un tenace lavoro di advocacy a favore delle biblioteche e degli spazi lettura per l’infanzia intesi come bene comune da proteggere e potenziare” sottolinea Cinzia Martone, referente regionale AIB. “Molti comuni hanno aderito al Programma e reso disponibili spazi idonei ad accogliere Punti Lettura, anche in biblioteca. Abbiamo messo a punto strategie virali e le stiamo rafforzando: il contagio non si ferma!”. E a proposito di contagio... Anche sul fronte sanitario i pediatri hanno difficoltà a coinvolgere i colleghi che ancora guardano con diffidenza Nati per Leggere. Il percorso è lento ma si individuano sempre nuove soluzioni per innestare la promozione del Programma nella pratica quotidiana del pediatra, nella formazione degli specializzandi, nella cooperazione con ordini professionali e istituti di ricerca. Con l’aumentare del numero dei volontari crescono le occasioni di incontro con le famiglie negli ambulatori, nei centri vaccinali, nei consultori, nei corsi pre e post nascita.
Nel 2016 la Regione Campania, nell’ambito del Programma di Umanizzazione delle cure pediatriche, in collaborazione con il Coordinamento Regionale investe nei Punti Lettura delle pediatrie di sette tra i più grandi ospedali della regione, uno per ogni provincia, tre a Napoli incluso l’ospedale pediatrico Santobono dove NpL è presente già da molti anni. È ancora la Regione Campania che nel 2018 si impegna attraverso il Piano Regionale della Prevenzione nella formazione del personale sanitario delle ASL, nel dono del libro e nella diffusione di NpL. La connessione sempre più efficace tra quanto già esiste sui territori e l’ambito sanitario è vincente, la rete si arricchisce di nuovi, preziosi “fili”, e alle famiglie è possibile offrire più occasioni per essere raggiunte. Un nuovo anno di svolta è il 2015, quando l’alleanza con la Fondazione Pol.i.s. - Regione Campania si consolida senza più interrompersi, e sviluppa la rete dei Punti Lettura territoriali di Napoli. Nascono Punti Lettura in dieci aree fragili della città, in contesti fortemente esposti al rischio di devianza e criminalità. “Leggere ai bambini insieme ai loro genitori e in particolare alle mamme è un’azione di prevenzione e un dispositivo sociale potente, un’arma contro ogni disuguaglianza”, sostiene Paolo Siani, pediatra, past president dell’ACP e della Fondazione Pol.i.s. “È questo l’investimento sul capitale umano che la Fondazione Pol.i.s. ha fatto insieme a Nati per Leggere Campania impegnandosi nella prevenzione del rischio sociale partendo dall’infanzia e promuovendo la cultura della legalità in tutte le sue forme: dare ai bambini le parole e gli strumenti culturali per ampliare l’orizzonte della propria libertà di pensiero, e ai genitori le competenze per esercitare una funzione educativa consapevole e autoefficace. Non può essere che questa la base solida di qualsiasi intervento di lotta alla povertà educativa, il più resistente anticorpo a ogni forma di sopraffazione criminale”. E proprio con l’obiettivo di sostenere le competenze genitoriali interrotte dalla detenzione, a quello già attivo nel carcere di Secondigliano si affianca, con la Fondazione Pol.i.s., il Punto Lettura dell’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida, per i minori detenuti già genitori e i loro bambini. Dopo l’impegno dei primi anni sull’area di Napoli la Fondazione Pol.i.s. estende il suo intervento a tutta la regione e diventa uno degli organismi promotori di Nati per Leggere Campania.
Nel 2016, nella biblioteca comunale di Bacoli (Napoli) che dal 2013 ospita un Punto Lettura, sulla “collina della felicità”, si tiene il primo Raduno Regionale volontarie e volontari Nati per Leggere Campania, una bellissima festa che ogni anno si rinnova con la sua formula itinerante e che celebra, insieme alle famiglie, l’impegno instancabile dei volontari NpL della Campania. Tiziana Cristiani, referente regionale, sintetizza così il manifesto del progetto regionale NpL Campania: “In tanti anni abbiamo generato un ecosistema vitale sempre in espansione, che si muove per raggiungere le famiglie e garantire il #dirittoallestorie di tutte le bambine e bambini della nostra terra bella! Fare educazione è un atto politico, crescere teste pensanti è un atto politico. Il nostro impegno è costruire e ricostruire comunità resilienti investendo sull’infanzia, coinvolgendo la società civile e le organizzazioni con cui condividiamo visioni e percorsi, richiamando le istituzioni alla responsabilità verso i cittadini più piccoli attraverso questa straordinaria e ventennale mobilitazione di sostegno al futuro di tutti noi. I nostri sono ‘orizzonti mobili’, perché nessun territorio è uguale a un altro, e le storie cambiano ed evolvono proprio come le persone. L’orizzonte è comune, il nostro sguardo fermo sull’obiettivo di dare ai bambini parole per nominare il mondo e sentimenti per attraversare la vita. Non possiamo fermarci, meno che mai in questo tempo che tende a separare e a disumanizzare. Come un campo di fragole, dove una pianta ne fa nascere un’altra, Nati per Leggere Campania continua a seminare storie e a generare futuro”.
A cura del Coordinamento Nati per Leggere Campania