La provincia di Sondrio è stata premiata con il Premio Nati per Leggere nella sezione Reti di Libri – Progetto consolidato. Abbiamo ascoltato Gloria, referente provinciale di Nati per Leggere Lombardia
In una provincia scandita da valli, laghi, alpeggi, rifugi e passi, costruire una rete di persone che lavorino per un obiettivo condiviso non è facile. Perché quel territorio tanto bello è allo stesso tempo anche difficile da vivere e valorizzare e soprattutto da “connettere”.
Grazie anche a Nati per Leggere però, le connessioni di voci e storie hanno fatto sentire la provincia di Sondrio più unita, tanto da meritare il Premio Nati per Leggere nella sezione sezione Reti di libri – progetto consolidato, con la motivazione: “per l’aver costruito un percorso culturale di grande spessore e arricchimento, per l’impegno costante a lavorare in una realtà territoriale orograficamente faticosa, per il continuo e costante aggiornamento degli operatori coinvolti”.
Ne abbiamo parlato con Gloria Busi, referente per la provincia lombarda.
Ci puoi raccontare brevemente il tuo territorio?
La nostra provincia è composta da due valli alpine al confine con la Svizzera, la Valtellina e la Valchiavenna, che si incontrano all’inizio del lago di Como; risalendole si attraversa una grande varietà di paesaggi punteggiati di borghi, chiese, palazzi, torri, alpeggi, rifugi, passi e cime, una scoperta continua di una bellezza che non ti aspetti, in tutte le stagioni. Come tutti i “territori del margine” soffre lo spopolamento ed è alla ricerca non facile di nuovi modi di vivere che valorizzino i suoi punti di forza, l’ambiente in primo luogo, ma anche la cultura. Sicuramente la dispersione è un punto critico per tutte le iniziative pubbliche e private: parliamo infatti di circa 181.000 abitanti su un territorio di oltre 3.000 kmq prevalentemente montuoso e di ben 77 comuni.
Qual è la storia di NpL a Sondrio e degli operatori e volontari che lo promuovono?
Molte delle nostre biblioteche hanno accolto il programma Nati per Leggere dalla sua nascita, ma il momento di svolta è stato sicuramente il 2006, con l’adesione a NpL della Provincia di Sondrio, capofila della rete bibliotecaria, che ha lanciato diverse iniziative per informare le famiglie, per far conoscere il programma a pediatri, consultori, asili nido, scuole dell’infanzia e per costituire una prima comunità di lavoro. Importante per il progetto locale è stato anche il lancio del programma di cittadinanza attiva “Volontari per la Cultura” coordinato dalla Provincia, nel 2013: molte biblioteche hanno colto l’occasione per aprire ai volontari le attività Nati per Leggere, che da allora svolgono anche un importante ruolo di accoglienza e di informazione per le famiglie.
Dal 2014 il progetto locale ha messo la formazione e l’aggiornamento al centro della programmazione e propone ogni anno incontri per bibliotecari, educatrici di asilo nido e insegnanti della scuola scuola dell’infanzia e volontari, nei principali centri della provincia. La formazione è diventata un appuntamento apprezzato e atteso ed è un’importante occasione di conoscenza e confronto tra gli operatori.
Il rapporto con il coordinamento regionale è stato sempre molto fertile: ad esempio il progetto “Comunicare Nati per Leggere e l’offerta delle biblioteche ai bambini in età prescolare e alle loro famiglie” promosso da Nati per Leggere Lombardia ci ha incoraggiati ad avviare una prima collaborazione tra biblioteche e servizi sanitari che nel 2017 ha portato alla firma di un protocollo d’intesa Provincia di Sondrio, ATS Montagna e ASST Valtellina e Alto Lario per la promozione delle competenze genitoriali attraverso la diffusione del programma “Nati per Leggere” e del progetto dei “Baby Pit Stop”. Da allora il contributo degli operatori sanitari è cresciuto, con il coinvolgimento più sistematico dei consultori e dei pediatri di famiglia.
Oggi al nostro progetto locale aderiscono 38 biblioteche, 44 volontari in 14 biblioteche, le volontarie ABIO del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Sondrio, 12 pediatri di famiglia, i 5 consultori e oltre 50 asili nido e scuole dell’infanzia.
Come NpL ha arricchito il territorio e il rapporto con le famiglie e i bambini?
Nati per Leggere ci ha proposto non solo un obiettivo – promuovere la lettura in famiglia – e dei contenuti – i libri di qualità da leggere -, ma anche un metodo, quello del lavoro in rete: in un territorio così disperso è stato decisivo capire che si dovevano superare gli steccati istituzionali e collaborare.
Per le famiglie è ben più importante ricevere un messaggio chiaro e coerente sull’importanza della lettura
da tutti coloro che si occupano
della prima infanzia
E i risultati si vedono: mediamente nelle biblioteche abbiamo un 27% di utenti attivi sulla popolazione 0-5 anni, ma in alcune si supera il 50%!
Nella frammentazione del territorio e delle istituzioni, Nati per Leggere ci ha aiutato a ricostruire la centralità della famiglia, delle bambine e dei bambini.
Cosa c’è nel futuro di NpL Sondrio?
Vorremmo occuparci di più della fascia 0-3 anni: è un’età cruciale, come ci dicono gli esperti; inoltre sappiamo che le famiglie di queste bambine e di questi bambini sono alla ricerca di occasioni di incontro di qualità e che sempre più spesso sono attente alla lettura; come operatori stiamo sperimentando formule per incontrarle, tenendo conto dei loro tempi e del loro bisogno di socialità, e stiamo provando a comunicare le iniziative attraverso le loro reti personali. Per questo ci stiamo anche guardando intorno, per conoscere le buone pratiche di altri progetti locali.
Cosa significa questo premio per voi?
Moltissimo! Innanzitutto è uno straordinario riconoscimento per il lavoro fatto: è stato per tutti davvero gratificante leggere l’attenta motivazione della giuria, che ha saputo cogliere il nostro impegno e i nostri punti di forza. Ma è anche un incoraggiamento a fare meglio e di più. Del resto la notizia del Premio ha suscitato un grande entusiasmo, che ci permette di contare su un’energia rinnovata.